giovedì 2 aprile 2015

Bubi-Knits e la sua passione per la creatività

Giusy, Bubi-Knits (http://www.bubiknits.com/about-1/), è una giovane donna con la passione per la creatività e molteplici talenti. Incuriosita dai suoi meravigliosi tessuti, ho voluto intervistarla per scoprire qualcosa di più sulla sua arte e sulle sue passioni. 

Ciao Giusy, mi hanno colpito i tessuti che disegni. Avresti voglia di raccontarmi qualcosa sul tuo processo creativo e che cosa t'ispira. 

Ciao Emma! Per me è un onore essere ospite sul tuo blog, perché come sai ti ammiro fin dall’inizio e ti ringrazio per i complimenti. 
Ho iniziato qualche anno fa, inizialmente perché non riuscivo a trovare una stampa geometrica in bianco/nero che potesse andare bene per ricreare un modello di una blusa anni ‘50  alla quale però volevo dare un tocco moderno. Così mi sono armata di fogli, carta e penna ed è uscito quello che poi è diventato il mio primo taglio di tessuto.


La cosa mi ha soddisfatto così tanto che ho cominciato a pensare ad altre possibilità ed altri progetti con le “mie” stoffe. Io sono molto istintiva e quindi il processo creativo non è mai lo stesso. Posso svegliarmi una mattina prestissimo e tirare fuori il blocco e cominciare a disegnare, poi lasciare il tutto li a decantare per mesi prima di riprendere in mano il progetto ed  improvvisamente ritrovarmi con il disegno finito e digitalizzato per andare in stampa sul tessuto. L’ispirazione arriva da cose molto semplici, che mi stanno intorno o da un mood particolare della giornata, non facendo una grossa vita sociale e passando molto tempo in casa nel tempo libero, direi che un aiuto mi viene spesso dalla spiccata immaginazione che fin da bambina mi caratterizza. 


Se qualcuno fosse interessato ai tuoi tessuti, dove può trovarli? 

Come la maggior parte delle disegnatrici indipendenti ed “in cerca di autore” mi appoggio a Spoonflower (http://www.spoonflower.com/profiles/bubiknits?sort=new) che si occupa della produzione e vendita diretta dei tessuti anche online.  La cosa bella è che ogni stampa può essere riprodotta su tessuti differenti, dal cotone bio, al kona cotton (che di solito viene usato per il patchwork) al jersey al canvas quindi spaziando da tessuti più o meno pesanti per l’uso più disparato, passando dall’abbigliamento fino all’arredamento.



Realizzi anche molti oggetti fatti a mano, molto belli. Ho visto un porta gomitolo molto particolare. Come nascono le tue idee? 

A volte per caso ed a volte per necessità. Parlando del porta gomitolo, si é trattato di riutilizzare il cesto all'uncinetto che avevo preparato come campione del workshop  che ho tenuto nella mia città; ho pensato che rivestendolo con una delle mie stoffe, avrebbe non solo guadagnato maggior sostegno per contenere le cose più svariate ma trovare anche il suo giusto posto nel salotto e non solo in cucina o in bagno dove solitamente i piccoli cesti all'uncinetto vengono allocati. Quando ho un idea così mi metto al lavoro finché non finisco con qualcosa di concreto e soddisfacente in mano. Prendo spesso ispirazione da oggetti comuni o da foto che colleziono sulle mood board di Pinterest o Etsy, poi sviluppo il mio personale modello. Se invece uso il pattern di qualcun altro, come potrebbe essere per una borsa particolare o un vestito, amo citare sempre la fonte, perché detesto chi si fa bello con l'impegno di qualcun altro.



Che cosa t'ispira maggiormente? 

Non lo so davvero ed è difficile da definire. In effetti quella di creare la sento più come un bisogno quotidiano, se passa troppo tempo senza potermi dedicare alle mie passioni comincio a sentirmi inutile ed infelice, forse perché mi aiuta a connettermi con il mio Io interiore, del resto la ginnastica, il parrucchiere, la tv ed i saloni di bellezza non fanno per me, quindi in qualche modo devo trovare una valvola di sfogo, e da ormai 20 anni la mia valvola è la creatività.


Le tue passioni sono molteplici, dal patchwork (per cui hai anche vinto un premio) alla maglia. Vuoi raccontarci qualcosa. 

Il fare a mano fa parte della mia storia in qualche modo. Io sono Siciliana anche se vivo a Trieste da 30 anni e la 
mia famiglia è in maggioranza composta da donne, e fin da che io ricordi a casa di mia nonna (dove ho passato tutta l’infanzia insieme con mia mamma e le zie) ce n’era sempre una con l’ago o con il mestolo in mano. Dal momento che non ho preso la passione per la cucina era inevitabile che prendessi per osmosi quella per tutto ciò che è manualità. Da bambina, specie d'estate, verso le tre di pomeriggio quando la maggior parte degli uomini si dedicava al sonnellino pomeridiano, rimanevo incantata a guardare mia nonna che ricamava al telaio, l'altra sferruzzava e magari nel frattempo la più piccola delle mie zie imbastiva un paio di pantaloni sul tavolo come esercizio della scuola d'Arte dopo aver disegnato il figurino. In quei pomeriggi l'aria si riempiva di aroma di granita al caffè e qualche mosca svolazzava lenta per non rompere l'incanto. Per me è stato naturale avvicinarmi a tutto ciò e qualche volta nei miei gesti quando cucio o sferruzzo qualcosa rivedo quelli delle Mie Donne e rivivo la stessa meraviglia di allora.

Il tuo essere artista nella vita quotidiana. Con quale sguardo ti piace guardare il mondo? 

Nella vita di tutti i giorni ho un lavoro normale alquanto noioso ed ingessato, ma grazie al quale posso permettermi di pagare le bollette e mandare avanti l'esistenza, per sopperire a questa monotonia amo portare addosso delle cose colorate e soprattutto il più possibile fatte a mano. I miei colleghi dicono che ho "uno stile particolare" per non dire "stravagante e diverso"; ed in effetti non seguo nessuna moda e rifuggo da ciò che è prettamente commerciale. Quello che indosso deve dire chi sono IO non chi è il mio stilista. Pazienza se ne esce un quadro non perfettamente allineato oppure assolutamente incasinato: io sono così infatti, lungi da me ogni concetto di perfezione. Il mondo lo guardo con rispetto e gioia specie da quando è nato mio figlio cinque anni fa.


Un sogno nel cassetto

 Mi piacerebbe riuscire a costruire qualcosa di mio e vivere delle cose che faccio e che disegno, trasferirmi in un piccolo cottage con il portico all'americana con tanto di dondolo per respirare l'aria pulita nelle sere più calde, con il vialetto di ghiaia ed il laghetto con i pesci rossi, dove camminare e prendere il sole circondata da bambini festanti ed amici curiosi e grati per quel dono che è la vita. Perché a mio avviso quando si è grati alla vita, difficilmente si riesce a fare del male agli altri.
























Grazie davvero per questa bella intervista Emma e spero di potetti rivedere prestissimo! 












4 commenti:

  1. Mi è piaciuta molto questa intervista... qualcosa di profondo in comune con l'intervistata e l'intervistatrice *:* ?!?

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  2. Anche così si scoprono talenti. Conoscevo Bubi-Knits, ma adesso la conosco molto meglio! Grazie Emma!

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